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Bisogni Educativi Speciali: la via per la loro inclusione

Scritto da Pamela Cappellazzi

Il 6 marzo 2013 il MIUR ha pubblicato la circolare n.8 contenente le indicazioni operative per l’applicazione della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sui bisogni educativi speciali e sull’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

Direttamente consultabile dal link sotto riportato.
https://www.assolodsavallecamonica.it/wp-content/uploads/2013/05/6-marzo-2013-circolare-ministeriale-n.-8-BES.pdf

La direttiva fornisce indicazioni circa le strategie per realizzare il diritto all’apprendimento degli alunni in situazione di difficoltà, estendendo il campo di intervento non solo agli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), già previsto dalla Legge n. 170/2010, ma anche all’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).

Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare che li ostacola in più ambiti, specialmente nell’apprendimento. Questa particolare situazione negativa può essere derivare da un fattore organico,, familiare, sociale o ambientale oppure può essere dovuta ad una combinazione di più fattori di quelli citati. Un alunno con BES può avere una lesione cerebrale grave oppure una lieve disfunzione cerebrale e percettiva, la sindrome di Down, gravi conflitti familiari, una situazione sociale disagiata, una situazione culturale diversa, reazioni emotive e/o comportamentali disturbate oppure altre problematiche qui troppo lunghe da citare nel complesso.

Nella tabella sottostante sono riportate le percentuali di incidenza delle varie condizioni personali che creano difficoltà di apprendimento secondo Cornoldi (1999).

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A queste condizioni si dovrebbero aggiungere i disturbi generalizzati dello sviluppo, i disturbi del comportamento e le varie difficoltà psicologiche e emotive.

“Definire, cercare e riconoscere i Bisogni Educativi Speciali non significa “fabbricare” alunni diversi per emarginarli o discriminarli in qualche modo, anche nuovo e sottile. Significa invece rendersi ben conto delle varie difficoltà, grandi e piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato…..è discriminante doversi per forza sottoporre a una diagnosi medica per ottenere qualche risorsa in più.” (Dario Ianes)

La nuova direttiva stabilisce che gli alunni con BES hanno diritto a risposte individualizzate. Infatti essa estende a tutti gli allievi in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi ai principi della Legge n. 53/2003.

Resta obbligatoria la certificazione per le situazioni di disabilità e di diagnosi di DSA ma è compito del Consiglio di Classe o del team dei docenti indicare in quali altri casi sia necessaria una personalizzazione della didattica e/o di misure compensative o dispensative per una presa in carico inclusiva di tutti gli alunni.

La circolare dedica un ampio spazio agli alunni non certificati, agli studenti in evidente situazione di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale.

Lo strumento privilegiato è il piano didattico educativo individualizzato e personalizzato (PEI o PDP), che ha lo scopo di definire e documentare le strategie di intervento ed i criteri di valutazione più idonei, Questo piano deve essere redatto dal Consiglio di Classe collegialmente, condiviso  con la famiglia e con lo studente se maggiorenne, controfirmato per accettazione dalla famiglia e qualora la famiglia non volesse firmarlo resta comunque l’obbligo di coscienza dei docenti di fare la scelta migliore in favore dell’alunno con difficoltà.

I percorsi individualizzati adottati possono avere carattere di temporaneità in quanto possono essere attuati solo per il tempo strettamente necessario per far rientrare la situazione di emergenza evidenziata dal CdC.

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